Cimitero Civico e Necropoli Romana
Sito n. 33 del Museo Diffuso
Le leggi napoleoniche e austriache che prevedevano lo spostamento dei cimiteri in aree esterne all’abitato furono messe in vigore dopo l’Unità d’Italia. I geometri e geologi del territorio scelsero di collocare in località Bocca dei Cavalli il Cimitero Civico di Angera che venne costruito nel 1877. La nuova area sepolcrale sostituì i numerosi piccoli cimiteri posti nel borgo in prossimità delle antiche chiese.
La chiesa cimiteriale si trova al centro della struttura a emiciclo che chiudeva l’area a nord. Qui sono ricordati i caduti della Prima Guerra Mondiale e le vittime dello scoppio della polveriera di Taino nel Luglio 1935. Sotto i portici sono ricordati Arturo Baranzini deputato per il Partito Popolare nel 1921; Antonio Greppi Sindaco di Milano nell’immediato dopoguerra e il figlio Mario vittima della Guerra di Liberazione del 1944. Notevoli sono anche alcune delle edicole delle principali famiglie angeresi e l’area dedicata ai caduti della Seconda Guerra Mondiale.
L’edificazione del cimitero portò alla scoperta della necropoli che i romani avevano collocato, non a caso, nella stessa area circa duemila anni prima.
Gli scavi ottocenteschi furono in parte condotti da Alfonso Garovaglio imparentato con la famiglia Castiglioni di Angera. Alcuni reperti raccolti dall’archeologo sono oggi esposti al Museo Civico di Como. L’allargamento del cimitero a partire dal 1970 offrì la possibilità di realizzare sistematiche campagne di scavo condotte prima dalla locale Associazione Storica Archeologica Mario Bertolone poi dall’Istituto di Archeologia delle Università degli Studi di Milano e Pavia. Furono raccolti reperti pertinenti a più di 260 sepolture databili tra il I e il III secolo d.C. Gli scavi riprendono in occasione di ogni nuova sepoltura.
I reperti sono conservati nel Museo Archeologico situato in via Marconi 2, Angera.