Particolare della Sala di Giustizia della Rocca di Angera (di Andrea Ravo Mattoni)
Sito n.53 del Museo Diffuso
Particolare con Napo Torriani che implora la pietà del vescovo Ottone Visconti, dal ciclo di affreschi della Sala di Giustizia della Rocca di Angera. La Sala venne decorata dal Maestro di Angera tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo. Andrea Ravo Mattoni, 2019, bombolette spray su tela in pvc, 2 x 1,5 m.
Gli affreschi della Sala di Giustizia celebrano la vittoria di Ottone Visconti sulle truppe di Napo Torriani a Desio il 21 gennaio del 1277 e il suo ingresso trionfale a Milano dove viene finalmente accolto dal clero e dalle autorità civili e riconosciuto come Arcivescovo della città, dopo anni di sanguinosi conflitti. L’artista ha scelto un particolare della scena raffigurata sulle pareti meridionali della sala. Napo Torriani, con elmo e corazza è in primo piano sulla sinistra, inginocchiato e con le mani giunte invoca pietà a Ottone; nell’originale il vescovo si trova a cavallo di fronte a lui. Dietro Napo un soldato si volta e alza la spada per fermare altri armati che stanno sopraggiungendo a piedi e a cavallo con intenti aggressivi. I soldati indossano elmi di diversa forma, scudi e spade sollevate e si fermano in attesa della decisione del Vescovo. Napo venne in seguito imprigionato nella torre del castello Baradello, presso Como, dove morì di stenti. La famiglia Visconti prese il controllo di Milano e di Angera e, ottenuta la Rocca, decise di celebrare la vittoria di Desio sulle pareti della Sala di Giustizia, pochi anni dopo lo scontro. Gli episodi storici rappresentati riprendono fedelmente il racconto di quegli eventi come viene narrato nel poemetto in rima latina Liber de rebus gestis in civitate Mediolani, attribuito a Stefanardo da Vimercate. Nella sala compaiono anche l’immagine della Fortuna con la ruota, e una figura femminile interpretata come Virtù o Giustizia, oltre a diffusi elementi decorativi tra cui i carri del Sole e della Luna, segni zodiacali, immagini pagane e simboli araldici. La Rocca risale all’XI secolo e, dopo i Visconti, fu ingrandita in epoca sforzesca e poi dalla famiglia Borromeo, attuali proprietari. La Sala di Giustizia ha nei secoli mantenuto le sue caratteristiche originarie e il ciclo pittorico è una tra le più preziose e meglio conservate testimonianze della pittura medievale gotica lombarda e un raro esempio di pittura profana, politica e celebrativa. Vedi sito n. 37 del Museo Diffuso di Angera - www.angera.it